Giacomo Monica
CANTI DALL’APPENNINO PARMENSE
primo volume
RICERCA SUI CANTI POPOLARI DALL’APPENNINO PARMENSE
Informatori
Gruppi spontanei
Musica Strumentale
primo cd
TIRITERA
La ricerca
[Tracce 1-19] La viva voce degli informatori
[Tracce 20-32] Il gruppo spontaneo di Scurano
[Tracce 33-41] La musica strumentale
[Traccia 42] I Maggi
secondo volume
CANTI DALL’APPENNINO PARMENSEPER CORO A VOCI MISTE
L’armonizzazione
L’elaborazione
Il canto di ispirazione popolare
secondo cd
DINDONDELA
Canti dall’Appennino parmense
Canti del repertorio
- Quanti fior
- Ninna nanna (Trefiumi)
- Svegliati Teresina
- È nato un bambinel
- Cantilena
- Filastrocca
- Scherzo
- Ninna nanna fantolino
- Donna padana
- Il ballo della sposa
- Leggenda
- I giorni della settimana
- Ave Maria
- La figlia più bella
- Dindondela
- Il cavaliere
- Fiaba
- Alleluia
- Girotondo
- Corale natalizio
È davvero molto accattivante questo disco, dal titolo sonoro e suggestivamente evocatore, Dindondela, che riunisce una ventina di canti delle nostre montagne raccolti ed elaborati da Giacomo Monica per il Coro Montecastello (...)
Questi venti canti costituiscono peraltro solo una piccola parte dell’appassionato lavoro che Monica va compiendo da lungo tempo, alla ricerca di quelle testimonianze originarie della nostra terra, nelle quali si racchiude il senso più autentico di una società contadina che al canto affidava i propri sentimenti. (...)
Erano i canti che intonavano nelle valli del nostro Appennino, tra il Parma e l’Enza, nelle corti di Scurano, Neviano, Lupazzano, Trefiumi, con la spontaneità che prolungava tradizioni remote, perché il canto popolare è appunto un’entità tanto radicata quanto fugace, un organismo che si rinnova ogni volta, sempre in modo nuovo, affidata a testimoni occasionali.
La proposta di Monica - che si muove sul filo di quella stessa tradizione consolidatasi soprattutto nel trentino, attraverso un vero e proprio culto al quale hanno offerto il proprio impegno musicisti di prim’ordine, tra cui anche Benedetti Michelangeli – rappresenta un esito assai apprezzabile e coinvolgente per la misura con cui il musicista ha saputo dare una veste appropriata, con le sue trascrizioni ed elaborazioni, a quelle lontane matrici cosi accuratamente individuate, conservandone lo spirito originario; linfe primarie che, nella inestricabile unità di parole e suoni, ora si diramano entro il più irraggiato tessuto corale a ricreare situazioni poetiche più modulate nel comporre un arco quanto mai trascolorante (...)
Gian Paolo Minardi
dal libro "Canti inediti dall'Appennino parmense" di Giacomo Monica
A tutte quelle persone che, pur restando nell’anonimato con generosità e con slancio, quasi inconsapevolmente, hanno contribuito in modo determinante alla realizzazione di questo volume.
Una parola, un suggerimento, un dialetto, un suono, un oggetto, una fotografia, un documento, una voce, un pensiero del lontano passato sono le ultime gocce di una sorgente preziosa che, arrivata al terzo millennio non finirà di essere affascinante.Giacomo Monica